giovedì 26 novembre 2009

La chimica della morte


Il corpo umano inizia a decomporsi quattro minuti dopo la morte. Quello che è stato l'involucro della vita subisce adesso la metamorfosi finale. Comincia a digerire se stesso. Le cellule si decompongono a partire dall'interno. I tessuti si trasformano in liquidi, quindi in gas. Non più animato, il corpo diventa un banchetto immobile per altri organismi. Prima i batteri, poi gli insetti. Mosche. Le uova vengono deposte e, poco dopo si schiudono. Le larve si alimentano di quel brodo ricco e nutriente, avanti di emigrare. Abbandonano il corpo in buon ordine, incolonnandosi in un corteo disciplinato, invariabilmente diretto a sud. A volte a sud-est o a sud-ovest - mai a nord, comunque. Nessuno sa per quale motivo.
A questo punto, le proteine dei muscoli si sono ormai disgregate, producendo una potente miscela chimica. Letale per la vegetazione, quel composto uccide l'erba man mano che le larve strisciano su di essa, come un mortifero cordone ombelicale che si allunga nella direzione da cui sono venute. Nelle condizioni ideali - vale a dire, calde e secche, e senza pioggia - si può estendere per alcuni metri, originando una processione danzante di grassi vermi gialli. E' uno spettacolo davvero inusuale e, per le persone curiose, cosa c'è di più naturale e affascinante che di seguire il fenomeno sino alla sua origine?

Questo è l'incipit ficcante del romanzo thriller "La chimica della morte" di Simon Beckett (The Chemistry of Death, 2006, Simon Beckett)

LIBRI: Simon Beckett, La chimica della morte

LINK: http://it.wikipedia.org/wiki/Decomposizione_%28biologia%29

Nessun commento:

Posta un commento